Prendiamoci insieme il tempo necessario per fare meno cose ma farle meglio.

Siamo tutti diventati commodity, merci, prodotti sostanzialmente indifferenziati.
Wikipedia definisce Commodity “termine inglese che indica un bene per cui c’è domanda ma che è offerto senza differenze qualitative sul mercato ed è fungibile, cioè il prodotto è lo stesso indipendentemente da chi lo produce, come ad esempio il petrolio o i metalli… L’equivalente in italiano è bene indifferenziato.”
Noi amiamo sentirci unici ed essere trattati come tali. Ci piace pensare di essere esclusivi e per far questo ci affidiamo alla moda, essere alla moda o seguire le mode significa (o vorremmo che significasse) appartenere ad una specie di élite. La cosa buffa è che in statistica la “moda” (o norma) rappresenta il dato che in una serie ha la massima frequenza. In realtà quindi “essere alla moda” significa far parte del gruppo più numeroso, alla massa, altro che esclusività!
Se ci pensiamo torniamo così al concetto di “commodity”, di merci. Le mode, la moda, ci trasformano in… fruitori di beni indifferenziati. Infatti sono diventate merci i nostri portafogli di investimento, pianificati attraverso dei robo-advisor, programmi computerizzati nei quali inserendo alcuni dati personali un algoritmo informatico propone le migliori soluzioni di impiego del nostro denaro. Ma, ad esempio, tutti gli ingegneri quarantenni, sposati e con due figli, con esigenza previdenziale, sono uguali?
Sono diventate merci le informazioni sulle quali formiamo le nostre opinioni in materia di investimenti e che scatenano in noi emozioni che ci inducono a indirizzare e modificare le nostre scelte. Ma tutti insieme dobbiamo uscire od entrare in un certo mercato al diffondersi di una certa notizia?
Infine noi stessi siamo diventati commodity. Noi che affidiamo i nostri investimenti, il nostro patrimonio e quindi il futuro nostro e dei nostri figli a banche, assicurazioni, consulenti che a loro volta utilizzano programmi informatici, formazione e informazioni che sono standardizzati. Tutti parlano di mettere “il cliente al centro”… ma in questo “centro” quanti clienti ci sono? Se tutti gli investitori e risparmiatori stanno nello stesso centro, questi sono considerati dei singoli o una massa indistinta?
Tutti noi, clienti e consulenti, siamo inseriti in un sistema ammalato di conformismo. Facciamo tutti le stesse cose nello stesso momento e utilizziamo tutti gli stessi canali di verifica delle nostre azioni. Nei prossimi articoli dimostrerò come gli acquisti e le vendite sui mercati finanziari avvengano sostanzialmente tutte contemporaneamente e come questo si tramuti in un disastro per i singoli investitori.
La buona notizia è che a tutto questo c’è una soluzione e questo blog è la mia proposta di soluzione. La cura è davanti ai nostri occhi ma per scrollarsi dal conformismo e uscire dal branco è necessario che insieme, consulenti e clienti, facciamo uno sforzo, ci impegniamo dedicando tempo e studio a capire e ragionare insieme.
Le brutte abitudini non si perdono, si cambiano con una buona. Per me non è stato facile uscire dal martellamento delle “News” e dalla tentazione di inseguire (i clienti pretenderebbero addirittura che potessi prevedere) gli andamenti dei mercati finanziari. La soluzione è nella parola “Slow” applicata alla finanza. Così come lo “Slow Food” è un altro modo di intendere l’alimentazione e lo “Slow Journalism” è un modo intelligente di intendere l’informazione. In entrambi i due settori si abbandona lo stile “Commodity” (si pensi ai McDonald’s o all’informazione mainstream delle cosiddette “Breaking News) per passare al “meno e meglio”.
Io voglio applicare lo “Slow” alla finanza. Da qui il nome del mio blog, “Slow Finance”. Ma su questo tema centrale avremo modo di tornarci per ragionare insieme.
Non è facile uscire dalla “zona di confort” e pensare ed agire in modo non convenzionale, uscire dal branco, ma si parla del nostro presente e futuro, dei vostri soldi e del mio lavoro, ne vale la pena. Parafrasando Confucio, “grande è la confusione sotto il cielo, la situazione, quindi, è eccellente”. Seguitemi nei prossimi articoli, fra qualche giorno parlerò del Tempo, cosa è, perché lo stesso lasso di tempo non è uguale per tutti e perché trovare il giusto tempo per i nostri investimenti sia così importante.
Allacciate le cinture, iniziamo a ragionare.